L’ Angolo delle interviste .
In questi periodi difficili sotto molto punti di vista, crediamo sia doveroso raccontare ai nostri Soci la Storia di Paola: una storia contrassegnata da numerose difficoltà sempre superate con una gran forza di volontà: ” LA FORZA NON DERIVA DALLA CAPACITA’ FISICA. DERIVA DA UNA VOLONTA’ INDOMABILE” ( Mahatma Ghandi).
Oggi intervistiamo Paola Tolu, atleta diversamente abile tesserata Agonista per A.S.D. SARDINIA OPEN.
Ciao Paola.
Ciao ( sorriso )
Raccontaci un pò di te!
Mi chiamo Paola ho 42 anni, vivo a Marritza vicino Sorso e sono sposata con Massimiliano.Anche Massi pratica il tennis per diletto, si è avvicinato inevitabilmente accompagnando me ed ora è diventata delle sue grandi passioni.
Come ti sei avvicinata al Tennis in carrozzina?
Mi sono incuriosita guardando le paralimpiadi.
Ti va di raccontare come mai sei in carrozzina?
Volentieri. Avevo 29 anni, tornavo a piedi a casa durante una giornata di pioggia e ahimè sono scivolata su una grata e sono rovinosamente caduta di schiena. Ho subito un intervento d’urgenza alla schiena con l’inserimento di viti e piastre in titanio e poi ho iniziato il mio percorso riabilitativo.
Dove hai svolto tutto ciò?
All’unità spinale di Cagliari;nel mio percorso riabilitativo avevo come programma molte attività sportive fra cui nuoto,palestra, che non mi sono mai pesate perchè ho sempre amato fare sport.
Da quanti anni giochi a tennis in carrozzina?
Gioco da 4 anni e da due anni ho iniziato il mio percorso agonistico.
Quale è la tua attuale posizione nelle classifiche mondiali e nazionali?
Il mio ranking migliore a livello internazionale è 94, mentre a livello nazionale oscillo da qualche mese fra la 4 e 5 posizione.
Descrivici il tuo piano di allenamento.
Mi alleno 3 -4 volte a settimana a Stintino, presso lo Junior, con il Maestro Alessandro Ciotti. Se il tempo lo consente aggiungo anche una partita settimanale con il mio sparring preferito, mio marito Massi.
E’ un bel sacrificio da Marrizta a qui a Stintino?
Eh sì, sono 80 km in tutto. Però non mi pesa lo faccio perchè ho un obiettivo.
Come ti sei trovata allo Junior?
Molto bene da subito. Primo perchè è immerso nel verde a due passi dal mare; è facilmente accessibile poichè ci sono rampe che mi consentono l’accesso agli impianti. E’ presente il bagno per diversamente abili, a cui accedo in maniera autonoma. Insomma è una gran cosa. Ovviamente come tutte le cose possono essere migliorate, ad esempio nei mesi invernali quando piove o fa molto vento non possiamo dare continuità agli allenamenti è questo è un Handicap. Dico sempre al mio maestro che se faccio una vincita gli faccio i campi coperti. I campi presentano qualche imperfezione con qualche buca e avvallamento: ma non mi preoccupo sono abituata ad aggirare gli ostacoli ( sorriso ) .
Quando si arriva in un posto nuovo si viene guardati con un pò di diffidenza, come ti sei sentita?
Mi sono trovata molto bene, i Soci e i ragazzi del Circolo sono molto discreti non sono mai entrata in difficoltà. Abbiamo anche partecipato Io e Massi a numerose iniziative interne con molta serenità. Lo sport è questo deve unire non disunire. Questo tipo di atteggiamento mi aiuta molto perchè mi aiuta a superare l’handicap.
Stintino ti conosce già per via di un progetto Scuola in sinergia con l’assessorato servizi sociali e regione Sardegna.
Si,ricordo bene il Progetto Agitamus: una forte campagna di sensibilizzazione sulle diverse abilità, sulle barriere architettoniche, supportati dalla psicologa Caterina Branca.
Ti piace questa veste di portatore di un messaggio importante alle nuove generazioni?
Molto, mi piace questo aspetto, perchè parlare e raccontare la mia esperienza non mi crea difficoltà: e se può essere utile per dare un consiglio una mano a chi ha difficoltà sarebbe tanta roba. I ragazzini poi fanno tante domande anche quelle che gli adulti spesso non si sentono di fare e io sono molto contenta.
Torniamo al tennis. Qualè è stato il tuo peggior match e quale il migliore?
Il peggior match è stato l’esordio nel circuito mondiale.Al Sardinia Open di Alghero ho incontrato al primo turno la numero 8 del mondo. Ma aldilà di questo aspetto che però oggi lo vedo come una grande occasione di crescita sportiva, ricordo la tremarella, ricordo che ho sbagliato completino e mi sono dovuta cambiare in campo.Insomma un disastro. Come miglior match voglio riportare una sconfitta che però a me ha dato tanto. A Civitavecchia un match di tre ore perso per 76 al terzo. Una grande battaglia che ho perso ma sono arrivata allo stremo delle forze e delle mie possibilità: lì ho capito quanto amo il tennis e le emozioni che regala. Ho capito che amo la terra rossa, che mi piace sporcarmi con la terra è una sensazione unica.
Da poco hai avuto un infortunio domestico. Come lo hai affrontato?
Ho avuto la frattura di entrambe le ginocchia.Dopo la mamma la seconda telefonata l’ho fatta al coach per informalo che dovevo interrompere gli allenamenti.Appena fatto intervento ho subito chiesto ai medici quando sarei potuta rientrare e a quanta voglia ho di riprendere e ovviamente Covid permettendo non vedo l’ora di riprendere i tornei.
Cosa ti aspetti dal 2021?
Spero di riprendermi dall’infortunio, spero che questa odissea del Covid termini e che possa riprendere a viaggiare, faretornei, riprendere il contatto con il mondo e con la gente.
Grazie Paola, in bocca al lupo.
Crepi. ( sorriso )
Riportiamo di seguito l ‘intervista della Maestra Pagano , a breve la Valentina pubblicherà l ‘intervista di ???………………………
Intervista con Valentina Pagano
Cari amici, oggi inauguriamo un nuovo spazio sul nostro sito web denominato: “Le Nostre Interviste”, in cui tutti possono avere la possibilità di essere intervistati su argomenti che riguardano la vita tennistica del circolo a 360°. Per questo motivo, ci è sembrato doveroso iniziare questa rubrica con l’intervista a Valentina Pagano, 23 anni, da sempre presente nei campi da tennis stintinesi che con dedizione e costanza sta facendo del tennis la sua felicità.
Buonasera Valentina, ci puoi dire da quanti anni giochi in questi campi?
Ricordo che il Maestro Alessandro aveva iniziato con un progetto per la scuola elementare e media 12 anni fa, in cui organizzava dei corsi di tennis per ragazzi, ma non esisteva ancora una scuola tennis. Quest’anno il circolo compie 10 anni di vita e io ne faccio parte sin dalla nascita.
Perchè hai deciso di giocare a tennis?
Per caso. Prima non praticavo nessuno sport. Poi Alessandro era venuto a scuola e ci aveva presentato questo suo progetto. Io ero incuriosita, mamma e babbo erano un po’ dubbiosi, ma volevo iniziare e cosi mi sono appassionata.
Ci dici qual è il primo ricordo del circolo tennis?
Il campo 1 ai tempi era molto più rovinato rispetto a oggi poichè veniva utilizzato per fare spettacoli e altre attività collegate allo Sporting Club. In seguito, durante i primi anni di vita della scuola, ci avevano dato in concessione soltanto i campi accanto a quello centrale dove c’era solo una piccola casetta di legno in cui tenere il materiale per allenarci e giocare.
Attualmente di cosa ti occupi?
Sono prima di tutto allieva di Maestro Alessandro. Da poco sono diventata istruttrice di primo livello e ciò mi consente di dare una mano al maestro con i bambini e tenere anche corsi per adulti. Inoltre sono segretaria del circolo poiché faccio parte anche del consiglio direttivo ed infine mi dedico alla gestione ed organizzazione di eventi connessi al circolo.
Quali sono secondo te i pregi e i difetti del circolo tennis di Stintino?
Pregi ce ne sono tantissimi. Al primo posto metto le persone, sia quelle che ci lavorano, sia i soci. Anche loro giocano con passione, tengono molto al circolo e lo dimostrano ogni giorno. Se dovessi trovare un difetto direi sicuramente la struttura, sia interna sia esterna. Per me dovrebbe essere molto più sicura, accessibile e accogliente. Di conseguenza abbatterei le diverse barriere architettoniche presenti per dare modo anche ai disabili di venire qua a giocare. Attualmente al campo centrale una persona in carrozzina non può arrivare. Inoltre, quando arriva l’inverno si muore di freddo per cui sarebbe bello sviluppare un piccolo spazio bar al chiuso e riscaldato, dove i bambini possano fermarsi per fare i compiti prima dell’allenamento o essere lasciati dai genitori in caso di improvvisa necessità. Tanto ci siamo noi.
Che bello! Pensi che un giorno tutto questo potrà accadere?
Noi ci arrangiamo con le poche risorse che abbiamo ed esternamente nessuno ci sostiene. Se qualche aiuto ci venisse concesso, il tutto equamente e proporzionalmente rispetto alle altre associazioni sportive presenti sul territorio, allora il circolo tennis di Stintino darebbe molti più servizi alle persone del paese e non solo.
Ok cambiamo argomento. Preferisci giocare una partita o allenare?
(Ci pensa) Entrambe le cose. Il tennis è la mia passione e vorrei trasmetterla ai ragazzi perchè è bello vederli crescere grazie ai concetti che tu insegni loro. Durante una partita invece posso esprimere liberamente ed più istintivamente il mio tennis. Anche questo mi da grande soddisfazione.
La partita più difficile che hai giocato?
Ricordo i 40°C di una partita a Cardedu di sei anni fa, contro una signora di una quarantina d’anni circa. Vinsi il primo set; al secondo perdevo 5 a 0 (40-0 per lei), ma alla fine riuscii a vincere anche il secondo set 7-5.
Domanda difficilissima ora. Chi è il Maestro Ciotti?
(Risata generale) E’ un maestro di tennis e soprattutto di vita. Per me è come un fratello maggiore. Potrei continuare, ma è meglio che mi fermi qua.
Vuoi seguire le sue orme?
Quando sono in un campo da tennis, indipendentemente che ci siano adulti e bambini, sto bene, sono serena e felice. Di conseguenza la mia risposta è sì!
Dunque ci stai riuscendo?
(Sorride) Ci sto provando.
12 /12/ 2017
A distanza di tempo, per via dei numerosi impegni lavorativi, il nostro Circolo Tennis porta avanti la rubrica delle interviste ai protagonisti del nostro Circolo Tennis : la formula delle interviste Sociali seguirà l ‘iter che L’ intervistato dovrà a sua volta intervistare un personaggio.
E’ cosi la Maestra VALENTINA intervistata per prima da ANDREA ZIRULIA, ha intervistato Maestro ALESSANDRO.
Ecco l ‘intervista:
Come è iniziata la tua carriera da Maestro ?
Vent’ anni fa giocavo per un piccolo circolo comunale a Sassari , il CRCS in via Pirandello diretto dal Maestro Sandro Massei: era un bel posticino avevamo una scuola tennis tirata su con tanti sacrifici, circa 60 ragazzi alla SAT e un buon numero di adulti. Qell’ esperienza di apprendistato affrontata con una grandissima passione ed entusiasmo è durata per 7 lunghi anni.
Il Maestro Massei venne contattato dalla Torres Tennis e visto l ‘incarico importante abbandono il CRCS; mi ritrovai un pò perso ma non mi persi d ‘animo e arrivò una richiesta di collaborazione con l’ Accademia Tennis del Maestro Mino Piu: ed è qui che la mia passione fece un salto di qualità in termini lavorativi ed umani.
Come e perchè una Scuola a Stintino ?
Negli anni di collaborazione all’ Accademia, storico Circolo di Sassari, la Scuola Tennis cresceva in maniera esponenziale e continua accompagnata da risultati e da tanti iscritti, sull’ onda dell ‘entusiasmo decidemmo di provare una nuova avventura che diede subito i suoi frutti, a Stintino.
Un progetto Scolastico alle scuole Stintinesi al mattino per le primarie e uno al pomeriggio per le medie ci fece conoscere in tutta la comunità. Io giocavo sicuramente in casa ( invito tutti a leggersi la STORIA nel nostro sito internet ) e nell’anno 2006 la 1° Affiliazione dello JUNIOR TENNIS STINTINO alla FEDERAZIONE ITALIANA TENNIS: questa avventura portata avanti con il MAESTRO PIU fino al 2009 – 2010 , anno in cui il Maestro Mino per motivi personali legati al suo Circolo lo fece abbandonare lasciando in tutti Noi un bel ricordo.
Cosa è per Te lo JUNIOR TENNIS ?
Rappresenta uno stimolo importante dettato soprattutto da un legame sanguigno verso tutto il paese. Lo Junior è un mio progetto, una mia idea di proporre lo sport, è un’ avventura a cui dedico tutto me stesso con impegni e sacrifici che comprendono anche la mia vita privata.
Di questa struttura conosco tutto ( quasi ), ogni singolo angolo, pietra, pianta, disegno che ciascun bambino ha fatto e tutto questo ogni giorno mi da la spinta per andare avanti e migliorare.
Ci sono tante difficoltà più di quante se ne possa immaginare poichè questa veste di TECNICO – PRESIDENTE ( che ci tengo a sottolineare è comune a tantissimi miei colleghi ) mi investe di cose da fare in tutto il giorno: dalle scelte tecniche, alla misura delle racchette dei bambini, al giardiniere alle riunioni con i genitori.
Ma la passione del mio mestiere, verso quello che faccio con i miei collaboratori per tutti i ragazzi ( under e over ) è il motore quotidiano.
Ma ogni qualvolta arriva un bimbo che decide di giocare e di provare inizia una nuova avventura e tutti i problemi svaniscono.
Il Circolo l ‘anno scorso ha compiuto 10 anni: cosa è cambiato nel corso di questi anni ?
Quando il tempo vola, vuol dire che il tempo è stato impiegato bene. Ogni anno tutto il Circolo si dà da fare per migliorarsi sia come competenze tecniche sia a livello strutturale.
A livello strutturale tutto il nostro movimento si adopera per rendere sempre più accogliente una struttura che il Comune si adopera di rimettere a posto ma alcune opere sono molto vecchie e necessitano di manutenzioni continue. Ma sono cose superabilissime rimboccandosi le maniche come facciamo abitualmente, quotidianamente, con fortissimo spirito di appartenenza.
La cosa che mi rende più orgoglioso e che una mia allieva ( colei che ora intervista ) ora sta passando dall’ altra parte della rete e si dedica giorno e notte a questa meravigliosa avventura di istruttrice. Nel tempo sta diventando non solo un riferimento per tutto il Circolo ma soprattutto per tutta la comunità.
Il nostro sodalizio è strutturato per la comunità, ne consegue che anche i suoi tecnici sono Stintinesi Doc o di adozione e amano non solo il paese ma soprattutto il posto dove lavorano: investire su risorse interne credo che sia un motivo di orgoglio per tutta Stintino, ed è in linea con il piano che la stessa amministrazione comunale porta avanti: vivere il paese, stare in paese poichè Stintino ha delle personalità e delle manovalanze veramente valide e soprattutto in cerca di riscatto.
Negli anni il Circolo Tennis è cresciuto in termini numerici importanti: la politica del mio incarico : volare basso , molto basso, tenere tariffe basse, oneste, permettere a tutti di praticare lo sport in un contesto sano, ben curato,con tecnici validi e rigorosamente formati dalla Federazione, offrire servizi semplici ma essenziali e soprattutto abbattere qualsiasi tipo di barriera socio economica.
Tutto si basa su rispetto, su strette di mano, discorsi e discussioni di sport davanti ad un barbecue ed un buon bicchiere di vino. Chi non apprezza e chi non segue questa genuità di vivere non fa parte del nostro / mio Progetto.
Sono sicuro che Soci e Consiglio direttivo apprezzano e seguono la linea che ho deciso di intraprendere in questo importante movimento sportivo.
Hai parlato di doppio incarico : TECNICO – PRESIDENTE , cosa significa per TE?
Significa tutto. E’ un onore rappresentare dal primo giorno il movimento tennistico stintinese, ne porto fiero il nome in tutta la Sardegna e non solo. Essere sempre in campo mi permette di sentire ogni giorno tutti i problemi dei soci dei genitori degli allievi e cercare di aiutarli permette al circolo di crescere. Alle volte ci riusciamo a soddisfare tutte le richieste, alle volte ce la mettiamo tutta ma non ci riusciamo.
Hai parlato di competenze. Un paio di anni fa hai conseguito la qualifica di Maestro Nazionale. Cosa si prova!?
Ho portato a compimento un iter formativo istituzionale ed è stato il coronamento di un sogno iniziato 20 anni fa. Ma la verità e che Maestro mi sentivo anche prima dell’ ufficializzazione dell’ ISF ROBERTO LOMBARDI , e mi riferisco ai lunghi 8 anni trascorsi fianco a fianco del Maestro Piu, uno dei Maestri di Tennis più influenti e importanti della storia del Tennis sardo.
Ma non dimentico tutti gli altri tecnici con cui mi sono confrontato alle volte anche scontrato. Impegno quotidiano, entrare al circolo per primo e andar via per ultimo, entrare in campo senza orologio ( quando e possibile ) non guardare le ore fatte, ma solo ripensare alle cose fatte e alle parole usate in campo e aggiustare il tiro quando si può. Ecco la dimensione in cui mi muovo.
Maestro, come fai a entrare in campo sempre sorridente ?
Amare ciò che si fà e la chiave. Essere se stessi sempre in qualsiasi condizione, lottare momento per momento per ciò in cui si crede e per cui si è lavorato.
Questo è quello che ho fatto, questo è quello che ho avuto l ‘onore e il piacere di poter apprendere stando fianco a fianco ai giocatori diversamente abili. Con estrema delicatezza mi hanno fatto comprendere cosa voglia dire apprezzare ciò che si ha, lottare in cui si crede, lottare per la propria dignità e felicità.
Ma che cosa provi quando un allievo va via ?
Partiamo dal presupposto che i cambiamenti sono fisiologici: si cambia città, casa,abitudini, si cambia compagna, si cambia il pensiero e si può anche cambiare allenatore.
Per qualcuno mi spiace proprio, non dormo la notte, perchè il fatto di non essere riuscito a dargli tanto mi fa star male. Per qualcuno è giusto cambiare e spesso siamo Noi ad indicare la strada o addirittura tagliare il cordone ombelicale, per qualcun altro se va via……ce ne faremo una ragione!!!!
Quali sono secondo Te i momenti più belli del nostro Circolo ?
Ti posso dire è sempre bello, mi verrebbe da dire ogni qualvolta un allievo fa un record di palleggi è un momento storico per Me come Maestro e perchè sono consapevole che quella emozione gli rimarrà per tutta la vita.
Ma se dovessi fare mente locale:
il 1° campionato under 10 della nostra Storia: ANGELINO DENEGRI , EFISIO DENEGRI, EDOARDO COSSU al Terranova Olbia.
- Angelino vinse il suo primo singolo, Efisio ahimè no , vincemmo il doppio con Ange ed Edoardo. Per noi fu l’ inizio di un percorso.
- Eleonora Pilo e Alessia Schiaffino Francesco Benenati hanno vinto tanti tornei, sono state convocate alla coppa delle Province, oggi dopo un periodo di stop stanno riprendendo il discorso.
- Simone Pagano, Paolo Pilo, Giada Moschella, vinsero il campionato promozionale under 8 : un pò più grandicelli Paolo Simone e Andrea Manca a Cagliari ai quarti di finale del Campionato Regionale under 12 batterono il Tc Cagliari.
- Simone fu convocato alla Coppa delle Province a Roma.
- Numerosi sono sempre stati i ragazzi che si sono messi in evidenza in tutti i tornei e campionati di categoria.
- Valentina Pagano ha conseguito il titolo di Istruttore di 1°
- Angelino Denegri si aggiudica il Memorial FIT CATERINA BALZANO, torneo fiore all’ occhiello per tutti noi.
Spero che un domani tutti questi diventino i Soci del Circolo.
Sei diventato padre ! cosa è cambiato?
Sono cambiati i miei ritmi: stesse ore , meno sonno. Sono sempre a disposizione di tutti perchè ho una compagna che fa lo stesso mestiere mio, mi conosce, sa l ‘importanza che ricopre per me il tutto ed è grazie a lei che il mio sguardo su molte cose è cambiato.
Spero che la mia piccola bimba possa fare sport, quello che lei vorrà e cerchero di farle comprendere l ‘importanza della disciplina sportiva come crescita umana e sociale: rispetto delle decisioni dei tecnici, dell’ avversario, delle regole .
Per concludere ? chi vuoi ringraziare ???
Qua ci vogliono dieci anni per ringraziare tutti!!!!
Tutti! !!!!!!!
In primis Babbo e Mamma, fratelli, amici e compagna.
Poi tutti i Soci e quelle persone che credono nel mio progetto e che si adoperano per esso: non le nomino perchè sanno che sto parlando di loro e tutti coloro che in silenzio nell’ anonimato mi sopportano e mi supportano ogni qualvolta ne abbia bisogno.
Sicuramente un nome lo voglio fare : PAOLO AIROLDI, è un nostro grande tifoso da quando frequentava il nostro Circolo quando i rovi delle piante non curate entravano in campo e ti graffiavi le mani solo per andare a prendere le palline.
Le istituzioni locali poichè garantiscono e consentono al Circolo di poter usufruire degli impianti comunali.