Intervista con Valentina Pagano
Cari amici, oggi inauguriamo un nuovo spazio sul nostro sito web denominato: “Le Nostre Interviste”, in cui tutti possono avere la possibilità di essere intervistati su argomenti che riguardano la vita tennistica del circolo a 360°. Per questo motivo, ci è sembrato doveroso iniziare questa rubrica con l’intervista a Valentina Pagano, 23 anni, da sempre presente nei campi da tennis stintinesi che con dedizione e costanza sta facendo del tennis la sua felicità.
Buonasera Valentina, ci puoi dire da quanti anni giochi in questi campi?
Ricordo che il Maestro Alessandro aveva iniziato con un progetto per la scuola elementare e media 12 anni fa, in cui organizzava dei corsi di tennis per ragazzi, ma non esisteva ancora una scuola tennis. Quest’anno il circolo compie 10 anni di vita e io ne faccio parte sin dalla nascita.
Perchè hai deciso di giocare a tennis?
Per caso. Prima non praticavo nessuno sport. Poi Alessandro era venuto a scuola e ci aveva presentato questo suo progetto. Io ero incuriosita, mamma e babbo erano un po’ dubbiosi, ma volevo iniziare e cosi mi sono appassionata.
Ci dici qual è il primo ricordo del circolo tennis?
Il campo 1 ai tempi era molto più rovinato rispetto a oggi poichè veniva utilizzato per fare spettacoli e altre attività collegate allo Sporting Club. In seguito, durante i primi anni di vita della scuola, ci avevano dato in concessione soltanto i campi accanto a quello centrale dove c’era solo una piccola casetta di legno in cui tenere il materiale per allenarci e giocare.
Attualmente di cosa ti occupi?
Sono prima di tutto allieva di Maestro Alessandro. Da poco sono diventata istruttrice di primo livello e ciò mi consente di dare una mano al maestro con i bambini e tenere anche corsi per adulti. Inoltre sono segretaria del circolo poiché faccio parte anche del consiglio direttivo ed infine mi dedico alla gestione ed organizzazione di eventi connessi al circolo.
Quali sono secondo te i pregi e i difetti del circolo tennis di Stintino?
Pregi ce ne sono tantissimi. Al primo posto metto le persone, sia quelle che ci lavorano, sia i soci. Anche loro giocano con passione, tengono molto al circolo e lo dimostrano ogni giorno. Se dovessi trovare un difetto direi sicuramente la struttura, sia interna sia esterna. Per me dovrebbe essere molto più sicura, accessibile e accogliente. Di conseguenza abbatterei le diverse barriere architettoniche presenti per dare modo anche ai disabili di venire qua a giocare. Attualmente al campo centrale una persona in carrozzina non può arrivare. Inoltre, quando arriva l’inverno si muore di freddo per cui sarebbe bello sviluppare un piccolo spazio bar al chiuso e riscaldato, dove i bambini possano fermarsi per fare i compiti prima dell’allenamento o essere lasciati dai genitori in caso di improvvisa necessità. Tanto ci siamo noi.
Che bello! Pensi che un giorno tutto questo potrà accadere?
Noi ci arrangiamo con le poche risorse che abbiamo ed esternamente nessuno ci sostiene. Se qualche aiuto ci venisse concesso, il tutto equamente e proporzionalmente rispetto alle altre associazioni sportive presenti sul territorio, allora il circolo tennis di Stintino darebbe molti più servizi alle persone del paese e non solo.
Ok cambiamo argomento. Preferisci giocare una partita o allenare?
(Ci pensa) Entrambe le cose. Il tennis è la mia passione e vorrei trasmetterla ai ragazzi perchè è bello vederli crescere grazie ai concetti che tu insegni loro. Durante una partita invece posso esprimere liberamente ed più istintivamente il mio tennis. Anche questo mi da grande soddisfazione.
La partita più difficile che hai giocato?
Ricordo i 40°C di una partita a Cardedu di sei anni fa, contro una signora di una quarantina d’anni circa. Vinsi il primo set; al secondo perdevo 5 a 0 (40-0 per lei), ma alla fine riuscii a vincere anche il secondo set 7-5.
Domanda difficilissima ora. Chi è il Maestro Ciotti?
(Risata generale) E’ un maestro di tennis e soprattutto di vita. Per me è come un fratello maggiore. Potrei continuare, ma è meglio che mi fermi qua.
Vuoi seguire le sue orme?
Quando sono in un campo da tennis, indipendentemente che ci siano adulti e bambini, sto bene, sono serena e felice. Di conseguenza la mia risposta è sì!
Dunque ci stai riuscendo?
(Sorride) Ci sto provando.